Stranezze, nefandezze, amarezze, sciocchezze..

Oggi riflettevo su queste quattro parole. Certamente diverse tra loro per significato e per significante, se non fosse per il suffisso che le rende foneticamente così simili. Ma per qualche oscuro motivo sono legate tra loro da una forza misteriosa e, almeno una volta nella vita, ci sono capitate tra capo e collo, così, una dietro l’altra. Probabilmente ci è piombata addosso una profonda amarezza per via di qualche stranezza, o per qualche futile sciocchezza o illogica nefandezza.

Fatto sta che se cado nel tunnel del filosofare, riesco a cogliere al volo le stranezze di chi mi circonda, del mondo che mi circonda, che si tira dietro un bel pò di sciocchezze e nefandezze e qualche chilo di amarezze.

Stranezze a volontà. Certo che pensi a quanto sia strana la vita, a quanto siano strane le cose che ci capitano, le cose che ascoltiamo, che vediamo. E’ all’ordine del giorno dire ‘la gente è strana’. Come quelle tipe che dicevano di essere culo e camicia, di essere Batman e Robin o le gemelle del destino, e poi dopo un pò si schifano e non sono amiche nemmeno più su Facebook. E come faranno a cancellare tutte quelle foto che testimoniavano al mondo di internet quanto fossero amiche per la pelle, ma quella delicata, che si può arrossare, e per questo va mantenuta asciutta e pulita??

Questo ci porta dritti dritti sulle sciocchezze. Tutta questa logica sottostante ai tempi dei social network è una mega sciocchezza. Ti porta anche a riflettere su certe persone. Perchè io sono sempre sempre disponibile mentre altri non lo sono affatto? O almeno, non lo sono con me? Che ci vuole a rispondere ad un messaggio privato o a una gentilezza sotto forma di sms in bacheca quando so che stai 24 ore su 24 online perchè svolgi attività facebookiane?? Cioè, potrei pensare che di me non te ne frega niente. Che sciocchezze! Mi sento un pò come quando avevo 15 anni e ci rimanevo male se qualcuno non rispondeva a qualche sms. Il fatto è che io rendo importanti tutti, in qualche modo. Mentre gli altri fanno a gara a chi è meno gentile.

E qui arriviamo alle nefandezze. E quante ce ne sono state in questi anni! Quante ne ho subìte! E ne pago ancora le conseguenze, ogni tanto, indirettamente. E mi viene uno stomaco pieno di amarezze. L’amaro serve per digerire. E quanta amarezza dovrò ancora ingoiare per digerire le nefandezze del passato? Le amarezze sono i rimpianti e i rimorsi che il mancato o l’accaduto mi portano a valutare. Una telefonata improvvisa da parte di una persona che ha fatto capolino nella tua vita qualche tempo fa ti porta a riflettere. E ti chiedi perchè succede. Il vedere sfumare certi legami quando sapevi che sarebbe accaduto prima o poi ti fa la bocca tanto amara.

E poi un’ultima cosa la devo scrivere. Se non fosse per il mio pseudo-lavoro io mi cancellerei subito da Facebook. Mi fa ridere certa gente che si crede così importante da cancellarti dagli amici solo perchè pensa che tu potresti vedere i cazzi suoi. Come se poi io trascorro il mio tempo a vedere quelle merde di foto. Ah aggiungo  un’altra parola alla lista, che ci sta a pennello. MUNNEZZE!!

 

Published in: on 28 giugno 2011 at 19:12  Lascia un commento