Il gioco delle dediche

Anche nella vita di tutti i giorni c’è un bisogno impellente di ispirazione…la vita quotidiana e quella virtuale coincidono quasi perfettamente, per fortuna o purtroppo, e per chi è sempre a caccia  di lampadine &co questa confusione di spazi e cyberspazi è quasi una manna dal cielo. Si perchè a soccorrere gli orfani di ispirazione adottati da Fb sono i LINK. Cosa sarebbe il mondo senza i Link? No dico davvero. Niente ironia. Parlo di questioni di cuore o giù di lì. Oggi si corteggia tramite il link di fortuna che casualmente qualche amico ha condiviso oppure che abbiamo cercato con successo.  Con “il risultato di risultare” poco ispirati e di conseguenza poco originali. Le due cose, si sa, vanno di pari passo. Nessuna ragazza capitolerebbe (tranne le più sciocche) a “virtuali advances” a botta di chioccioline solitarie e frasi preconfezionate… se pensate di aver intrapreso la strada giusta con il “fai da te” ipertestuale vi sbagliate..la ragazza bersaglio del tag non lo prenderà seriamente…ci riderà su, si gongolerà all’idea ma nulla più…il compiacimento durerà l’attimo di un tag. Quindi munitevi di coraggio, intraprendenza, iniziativa, originalità, cercate dove potete un briciolo di ispirazione e .. fate le persone serie. Sono soltanto messaggini fini a se stessi… e non rimaneteci male se la ragazza taggata fara “tag” nel cuore di un altro che ha vinto in “coraggio, intraprendenza, iniziativa, originalità e un briciolo di ispirazione”…il corteggiamento è arte e le donne hanno un debole per gli artisti.

Di livello superiore sono quelli che giocano con le canzoni. Sempre link sono ma … vogliamo mettere la musica con le frasi di “Lunatic@Pazz@96”??? Questa tecnica va per la maggiore (ma non vuol dire che siano tutti di livello superiore) perchè è molto più facile dirlo attraverso una canzone d’amore…ma attenzione, il pericolo è dietro l’angolo! Ci vuole l’arte anche in questo e il buon gusto. La canzone da dedicare deve rispecchiare i gusti della fanciulla..e non solo i vostri.. Per questo il gioco di Youtube è indicato per una seconda fase dell’approccio quando avete vinto in “coraggio, intraprendenza, iniziativa, originalità e un briciolo di ispirazione”…

Dico sempre “perchè non sono un uomo”, in molte circostanze è quasi necessario vestire i panni del sesso maschile…ma permettetemi di rimangiarmi tutto quando si apre questo argomento. Non vorrei mai essere un uomo di questi tempi… finirei per allungare la fila degli sfigati con la poca ispirazione che mi ritrovo!!  e chi l’avrebbe mai detto!! per fortuna che non mi chiamo Claudio.

Published in: on 28 aprile 2010 at 12:51  Lascia un commento  

Il frutto del peccato

Qualcuno una volta ha detto “Due metà non fanno una mela perfetta”. Prendi una mela, di qualsiasi colore, e tagliala a metà. Prova poi a ricongiungere le due metà….non coincideranno più. Senza accorgercene qualche pezzettino di materia è volato via e, sfortunatamente, non sarà più possibile creare di nuovo una mela perfetta. Esperimento da fare a casa quando si ha voglia di mangiar leggero o quando si ha voglia di testare con mano che la coppia dei sogni non esiste. Non bisogna scomodare psicologi o sessuologi o la posta del cuore del nostro giornale preferito nè tantomeno Paolo Fox e il suo oroscopo giornaliero. Le cose stanno così. Non troverete mai l’altra metà della mela che con la vostra riescano a formare una mela intera, senza vuoti o imperfezioni. Non pretendetelo! E non accantentatevi nemmeno.

Un motivo ci sarà se una mela ha generato rabbia nella notte dei tempi e se è stata una donna a causare il putiferio. Ci sarà un perchè, o mille perchè, se è considerato il frutto del peccato al quale una donna non ha potuto resistere. O se Biancaneve è morta mordendone una (poi si sa le favole sono bastarde perchè c’è sempre un uomo pronto a salvarti, e questa convinzione te la porti a vita). Sulla nostra testa pende una maledizione, come la spada di Damocle. Non esiste una sola donna sulla faccia della Terra che non sia stata tentata dalla magica mela e dal desiderio irrefrenabile di spaccarne una a metà per poi scongiurare la “riappacificazione” delle parti. E’ inutile dannarsi, non esiste il nostro perfetto complementare ad incastro. Qualche buco ci sarà sempre e comunque. E se davvero non lo accettiamo, possiamo sempre riempirlo con la fantasia o con qualche “mmmm” o punto sospensivo, che tanto ci piacciono. C’è anche lo spago o la colla attack che pure non sono male..ma sono tanto fastidiosi.

Published in: on 16 aprile 2010 at 12:11  Lascia un commento  

Tutte le mie “perle” di saggezza.

Non le ho contate. Le ho messe in bella mostra. Non era più il caso di tenerle nascoste nel cassettone dei gioielli fuori uso. E con mio stupore si sono mostrate in tutta la loro bellezza. Dentro lo scrigno segreto hanno quel certo non so che di cose preziose che sai solo tu, sul tuo collo hanno tutto il loro peso che conosci solo tu. A vederle non si direbbe ma ognuna ha un suo perchè, ha una sua diversità. E di colpo tutte assieme, per chi non lo sa, fanno un gran bell’effetto, per te anche. Ma sai che ogni perla di saggezza si è presa un mese, e in cambio ti ha dato una ruga o un livido. Si è presa qualche sorriso e te ne regalato il senso. Te le ricordi una a una. Hai cominciato a collezionarle molto presto quando ancora non conoscevi nemmeno la loro esistenza. E ogni collezione ha una sua particolarità e una fatica da sopportare, che sia di farfalle o di aeroplani, ha anche una sua attesa. Ma questa delle perle invece non ha una fine…si può andare avanti all’infinito.

Più ne hai e più sei saggia. Meno ne hai e più soffri. Ma quante perle devi avere per campare decentemente? Non si sa. Nessuno lo sa. Io con quelle che ho ne ho fatto tre giri..e comunque mi sentivo vulnerabile al 70%. Tra qualche anno penso di raggiungere i cinque giri, credo che ci riuscirò anche in pochi mesi. Chi comincia con le perle di saggezza ha quasi una maledizione. Certo non saranno tutte vere, originali. Ma come sono belle! Dietro la bellezza ci sono le più riuscite brutture.

Published in: on 12 aprile 2010 at 00:21  Lascia un commento  

Cambio d’abito

Oggi mi andava di vestirmi di viola. In questo non bisogna esser ispirati. I vestiti piegati nel cassetto ti aiutano con la loro presenza..non ci vuole molta immaginazione. I colori guidano negli abbinamenti ed è tutta una questione di allenamento. Più ti vesti, più farai combinazioni e più riuscirai a farlo velocemente, anche quando vedi solo in bianco e nero  (che pure sono due bei non colori). Col tempo impari che col nero va bene qualsiasi colore, col bianco anche, col giallo il viola e il blu, col rosa e il verde il marrone e così via. Poi sarà un’azione talmente meccanica che non ci farai più caso. Il cambio d’abito è una passeggiata tranne per chi ha talmente tante cose da mettersi che non sa sciegliere.

You need change yourself every day if you want to go on. Il cambio d’abito è un’ottima metafora per spiegare l’importanza e la necessità di cambiare ogni giorno per sopravvivere, o almeno per vivere decentemente, senza correre il rischio di mostrare macchie o aloni presenti sul vestito di ieri. Nell’armadio della personalità devi essere ben fornito e anche questo tipo di scelta dipende da un buon allenamento. Se hai fatto buoni acquisti, di qualità, e hai una scorta consistente (come la formica che, mentre la cicala cantava, lavorava per l’inverno) è semplicissimo indossare ogni mattina un qualcosa di diverso. Ovvio che questa scorta un giorno finirà e a quel punto dovrai fare nuovi acquisti e buttar via vecchi vestiti che, per un motivo o per un altro, non potrai più indossare. Fare shopping di te stesso, o meglio, di nuovi te stesso. I tempi che corrono oggi ti vogliono in un modo, quelli di domani in un altro. Quanto può durare un vestito? Alcuni durano anche una decina d’anni, sono quelli di marca, quelli costosi, quei capi quasi unici sul mercato. Quelli si che puoi tenerli nel guardaroba! Altri durano pochi mesi, altri ancora poche settimane. Sono quelli che hai pagato pochi spiccioli e che hanno bisogno urgente di una revisione o, addirittura, di una sepoltura.

Come si fa a comprare nuovi abiti? Semplice. Con i soldi che guadagni lavorando o che ti vengono dati da terze persone che ti amano. Nel primo caso sei fortunato perchè hai un lavoro, nel secondo caso sei ancora più fortunato perchè fai il mantenuto. C’è chi non appartiene a nessuna delle due categorie. Quelli si che hanno immaginazione e sul loro armadio piove continuamente ispirazione. Non hanno bisogno di soldi per comprare nuovi se stessi. E questi tipi generalmente poi diventano santi.

Published in: on 9 aprile 2010 at 22:12  Lascia un commento  

Come accendere la lampadina..

Ho un sogno. Vecchio quanto me. Ho questo strano desiderio di scrivere un libro. Un desiderio così poco comune (ma se scrivono tutti!), così demodè (ma se lo fanno tutti!), così poco eroico (ma se ci vuole l’arte!). Mi domando come facciano a sfornare libri su libri ogni anno. Io mi limito a racconti brevissimi, dal taglio minimale, dal sapore “mordi e fuggi”. Non riesco ad andare oltre. Forse perchè mi manca l’ispirazione. Ecco, l’ho detto! Mi manca la cosa più importante, per non dire essenziale. E allora stiamo freschi! Come si pretende di voler scrivere quando non si ha la cosa basilare. E’ come voler costruire una casa senza le fondamenta, è come voler stare con una persona senza amarla. Tragico!

A questa mia mancanza di ispirazione dedico il primo blog a tema della mia vita. La mia testa è una tabula rasa, o anche “rosa” all’occorrenza. A questa mancanza di idee e a questa assenza di lampadine accese firmate Archimede dedico i miei pensieri.. Non si sa mai che per strada possa incontrarla, che possa farmi una strizzatina d’occhio. Perchè io fremo dall’idea di concludere con un botto, con una frase da batticuore del tipo “Ed infine una pioggia d’ispirazione!”.

Published in: on 7 aprile 2010 at 20:02  Comments (2)