Flusso di coscienza

Scrivere senza mettere una dannata virgola non so se farà bene al mio piccolo ma vorace orgoglio italianistico però ci posso provare perché io sarò pura una mezza pippa con gli occhiali stagionati ma un po’ di coraggio misto a buona volontà mi sono rimasti ancora e di questo ne vado molto fiera quello che però mi tormenta è il mio lato pessimistico che fa capolino ogni tanto anzi mi viene a far visita con una certa frequenza quella dei miei battiti accelerati quando sono in preda ad un attacco d’ansia. Scrivere così a ruota libera è un esperimento che sto conducendo per verificare quanto mi faccia bene vomitare parole sulla tastiera del pc quanto beneficio posso trarre senza ricorrere a terapie ben più radicate e studiate a tavolino. Mi sono resa conto che parlo poco e penso troppo ho poche occasioni per confrontarmi e quando mi capita non so espormi al meglio anzi spezzo frasi per essere sintetica perché i minuti sono contati perché il luogo non è adatto perché l’interlocutore è troppo preso da altre cose perché non ci conosciamo abbastanza perché io sono una mezza pippa. Mi ritrovo così a balbettare a non avere spazio tempo spessore dimensione profondità quando però ci riesco parlo solo io non ho riscontro non ho risposta parlo da sola faccio monologhi shakespeariani faccio soliloqui d’avanguardia. I punti lasciatemeli per carità corrispondono a un respiro tra un vomito e un rigurgito tra un colpo di tosse e una scaracchiata di malinconia lasciatemi la pausa tra una battuta di tasti e un battito di ciglia tra un respiro irregolare e una sfiorata di lobi. Ho bisogno di fermarmi perché potrei avere capogiri narrativi improvvisi perché non ci sono abituata alla maratona dei pensieri esposti così senza pensarci senza correzioni o riletture dettate dal panico di aver scritto stronzate. C’è gente che scrive stronzate rimuginate pensate confezionate almeno io scrivo stronzate e basta e sono tranquilla perché scrivo di me e non degli altri come fanno gli altri per carità ognuno ha le proprie ispirazioni gli input giusti l’inchiostro immaginario. C’è ad esempio chi scrive solo per denigrare gli altri che sono falsi ipocriti cattivi maligni egoisti chi invece butta giù due righe solo per far vedere quanto sa scrivere chi si autoflagella con una frusta a forma di tastiera chi procede nella vita a colpi di proverbi e frasi celebri rubate da internet chi a suon di canzoni chi scrive perché si sente una penna ruggente del nuovo giornalismo italiano chi fa le papere grammaticali chi solo di sport chi solo di politica come se tutti capissero chi scrive solo per fare moine inutili chi le fa e ottiene come risposta un’altra moina inutile. Io scrivo perché è una forma di terapia perché parlo davvero poco perché osservo troppo penso altrettanto ed emetto suoni molto raramente perciò scrivo che mi passa mi passa la paura la rabbia la stizza le delusioni la solitudine mi passa il malumore talvolta aumenta mi passa la voglia di staccarmi la pelle attorno alle unghie che mi torna solo quando raggiungo il punto. Questo.

Published in: on 19 novembre 2012 at 13:42  Lascia un commento  
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